Il D.Lgs. 231/01 ha introdotto una nuova forma di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche conseguente alla commissione di illeciti da parte di amministratori, dirigenti e dipendenti delle società e degli enti pubblici.
La normativa prevede l’applicazione di pesanti sanzioni pecuniarie a carico dell’ente e soprattutto l’applicazione di importanti sanzioni interdittive, quali ad esempio il divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione, la revoca o la sospensione delle autorizzazioni, il commissariamento giudiziale, etc…
La ratio del legislatore è quella di punire penalmente, nel caso di commissione di reato, non solo il legale rappresentante dell’ente, ma anche la società che da tale reato può ottenerne un vantaggio economico.
Tra i reati più significativi compresi nel Decreto sono presenti quelli ai danni dell’ambiente, dei lavoratori e della Pubblica Amministrazione.
Le tipologie di reato sono però molto varie e coprono tutte le aree di attività di un’impresa:
L’elenco dei Reati Presupposto è comunque in continua evoluzione, di seguito è possibile scaricare l’ultimo aggiornamento.
Le organizzazioni possono salvaguardarsi attraverso l’adozione di un modello di organizzazione , gestione e controllo (MOG) idoneo ad evitare la commissione delle fattispecie di reati previste dal decreto.
Nello specifico l’esonero dalla responsabilità dell’ente opera qualora si riesca a dimostrare:
Affinché un MOG sia elaborato, adottato ed aggiornato efficacemente, una organizzazione deve:
Dopo aver redatto il MOG vero e proprio, sarà necessaria la sua diffusione.
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La Legge 190/2012 – Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione
(Legge Anticorruzione) – stabilisce importanti misure preventive e repressive contro la corruzione e l’illegalità nella Pubblica Amministrazione.
Successivi chiarimenti da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Linee Guida) hanno allargato gli obblighi in materia Anticorruzione anche alle Società partecipate e controllate dalla PA.
Obiettivo della Legge è appunto la lotta alla corruzione e all’illegalità nell’azione amministrativa, rispondendo alla richiesta di trasparenza e controllo dei cittadini e di adeguamento dell’ordinamento giuridico italiano agli standard internazionali,
nonché l’ottimizzazione della gestione della PA.
La Legge Anticorruzione individua come incaricata di svolgere attività di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell’illegalità l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e introduce l’obbligo della redazione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC).
Tale obbligo, quindi, riguarda sia la PA che le Società partecipate e controllate dalla PA.
La ISO 37001 è uno standard specifico in materia di prevenzione della corruzione, che contribuisce a definire le modalità in base alle quali le organizzazioni potranno dichiarare la propria conformità rispetto alla prevenzione del fenomeno corruttivo, ovvero avere adottato misure di prevenzione ragionevoli e proporzionali al rischio di incorrere nella corruzione. La norma è impostata per essere facilmente integrata nei sistemi di gestione, con l’approccio High Level Structure applicato dalle versioni 2015 della ISO 9001 e 14001.
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